CRONACA DI BADOLATO

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Caccia alla volpe a cavallo a castello Gallelli di Badolato
10/09/2023
Anche quest’anno si è svolta a Badolato la caccia alla volpe simulata a cavallo, organizzata come ogni anno dal Club Calabrese presso castello Gallelli. Fondato nel 2006 dal barone Ettore Gallelli di Badolato, che ne è anche il Master (capo squadra), si tratta del solo, unico, circolo nel meridione d’Italia, che organizza a Badolato divertenti battute di caccia alla volpe simulata, sulle proprietà del casato. Fin dal medioevo, i tornei, le giostre, e le cacce in generale derivavano tutte dalla necessità dell'aristocrazia di mantenersi in allenamento a cavallo in tempo di pace, per non essere impreparati nell' eventualità di una guerra. La diffusione della caccia alla volpe si ebbe nel Regno Unito a opera del duca di Beufourt nel 1786 quando tornando da una infruttuosa battuta di caccia al cervo sulle sue terre, il duca si imbattè per caso con la sua muta di cani in una volpe, animale fino ad allora ignorato. Il duca e la muta si lanciarono così all'inseguimento del fulvo animale, saltando siepi, muretti, guadi, ma senza infine riuscire a catturare il furbo canide. La volpe animale territoriale, astuto, svelto, capace perciò di mettere in difficoltà i suoi inseguitori, divertì così tanto il duca, che egli abbandonò definitivamente la caccia al cervo per dedicarsi unicamente alle volpi. Fu cosi che l'aristocrazia terriera Inglese, appassionata di cavalli e amante della campagna, cominciò ad allevare sempre più mute di segugi, assoldando un crescente numero di inservienti e aiutanti, e arrivando infine a selezionare addirittura anche un tipo di cavallo, l'Hunter, specifico per questo sport. In breve tempo i club's di caccia alla volpe si diffusero sempre più, sbarcando anche tra la nobiltà Europea nel corso del diciannovesimo secolo. Queste nuove società, a differenza dei primi circoli nobiliari-ricreativi, pur essendo Gentlement's club, si basavano principalmente sulla passione per l'equitazione, la campagna e i cavalli. Circoli insomma frequentati principalmente da quei nobili di tradizione terriera, proprietari di scuderie, o appassionati di equitazione di campagna. Le prime società per la caccia alla volpe, si sono diffuse in Italia praticamente verso la prima metà del diciannovesimo secolo, quando lord Gorge Stanhope, conte di Chesterfield, e amico del principe Livio Odescalchi, diffuse la pratica di questo sport nella campagna Romana, durante la sua vacanza in Italia. In ogni caso tutte queste società, club’s, associazioni, o circoli per la caccia alla volpe a cavallo, hanno un comune denominatore, quello cioè di praticare uno sport equestre nel quale si respirano gli storici e intramontabili usi, costumi, stili, della tradizione. I baroni Gallelli di Badolato, che vantano una lunga tradizione di cavalieri e ordini cavallereschi, sono i primi ad aver fondato nel 2006 in Calabria, il Club per la caccia alla volpe simulata a cavallo, che è il solo, unico circolo del genere nel meridione d’Italia. Diversi membri del casato appartennero poi ai prestigiosi reggimenti di cavalleria, come il Genova Cavalleria e Nizza Cavalleria. La caccia dei baroni Gallelli dura circa un ora e mezzo, ed è anche studiata per chi non monta, infatti amici e parenti possono seguire i cavalieri con le macchine, posizionandosi volta per volta in punti di osservazione lungo il tracciato prestabilito. Inoltre il Club è gemellato col noto maneggio Turrati dei Garieri a Soverato, e col maneggio Staglianò di Guardavalle, i quali forniscono cavalli a noleggio per coloro che giungono da lontano. Alla caccia segue presso i locali del circolo un rinfresco, e infine l'assegnazione al vincitore della coppa barone Gallelli. Al Club rimane per ricordo una coppa gemella, la quale reca la data e il nome del vincitore dell’anno corrente. Fonte: Club Calabrese caccia alla volpe a cavallo www.caccialavolpe.it

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