CRONACA DI BADOLATO

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Castello Gallelli, tradizione equestre e nuove prospettive: arrivano due purosangue inglesi da Capannelle
13/12/2025
BADOLATO – Continua a rafforzarsi la vocazione equestre di Castello Gallelli grazie all’impegno del barone Ettore Gallelli di Badolato. Dopo aver completato il nuovo maneggio di 20 metri per 90, realizzato ai piedi del castello, il barone ha ufficializzato l’acquisto di due cavalli purosangue inglesi da corsa di tre e quattro anni, giunti nella tenuta il 12 dicembre 2025 direttamente dall’ippodromo di Capannelle, a Roma. L’operazione rappresenta un ulteriore passo nel progetto di valorizzazione della tradizione equestre della famiglia Gallelli, proprietari di cavalli purosangue inglesi da corsa a partire dal 1858. I due purosangue, selezionati per il loro pedigree e per l’esperienza maturata sulle piste, andranno ad arricchire il parco cavalli della tenuta, aprendo nuove prospettive per l’attività sportiva e culturale del castello. Il nuovo maneggio, concepito per ospitare allenamenti di alto livello, ha dimensioni che permettono lo svolgimento di diverse discipline, dalla preparazione atletica al lavoro tecnico, garantendo al tempo stesso sicurezza e benessere per i cavalli. Il barone Ettore Gallelli è inoltre noto per aver fondato nel 2006 il Club Calabrese per la Caccia alla Volpe a Cavallo, realtà unica nel suo genere e tuttora l’unica attiva nel Meridione d’Italia. Un’iniziativa che ha riportato in vita una tradizione equestre di stampo storico e culturale, attirando appassionati e cavalieri da tutta Italia. Con l’arrivo dei due purosangue inglesi, Castello Gallelli si conferma non solo come luogo di memoria storica, ma come centro dinamico e vivo, capace di coniugare passato e presente, tradizione e innovazione. Un progetto che rafforza il ruolo della tenuta come punto di riferimento per l’equitazione e la cultura a Badolato. Il purosangue inglese è considerato universalmente il cavallo per eccellenza delle corse e della velocità. Nato in Inghilterra tra il XVII e il XVIII secolo, questo cavallo è il risultato di un’attenta selezione genetica che ha unito resistenza, rapidità e temperamento, dando vita a una delle razze più apprezzate e riconoscibili al mondo. La prima caratteristica che colpisce del purosangue è la struttura fisica. Il corpo è asciutto e atletico, con muscoli lunghi e ben definiti, arti sottili ma estremamente robusti e una linea elegante che trasmette immediatamente potenza e agilità. L’altezza media varia tra i 155 e i 170 centimetri al garrese, mentre il torace profondo consente un’elevata capacità respiratoria, fondamentale per le prestazioni in gara. Dal punto di vista atletico, il purosangue è sinonimo di velocità e resistenza. È in grado di raggiungere punte di oltre 60 chilometri orari e di mantenerle su distanze medio-lunghe. Proprio per queste qualità viene impiegato non solo nelle corse al galoppo, ma anche in discipline come il completo di equitazione, il salto ostacoli e l’endurance, dove è richiesta una combinazione di forza e intelligenza. Il carattere del purosangue è vivace, sensibile e intelligente. Si tratta di un cavallo reattivo, molto ricettivo agli stimoli e con una forte personalità. Per questo richiede un cavaliere esperto e un addestramento attento, basato sul rispetto e sulla fiducia reciproca. Se ben gestito, il purosangue instaura un rapporto profondo con l’uomo, dimostrando grande lealtà e generosità nel lavoro. Un altro aspetto distintivo è la nobiltà genetica. Ogni purosangue possiede un pedigree rigorosamente registrato, che risale ai capostipiti orientali della razza. Questo patrimonio genetico garantisce uniformità di caratteristiche e rende il purosangue una razza altamente selezionata e controllata. Elegante, potente e dotato di grande temperamento, il purosangue inglese rappresenta una sintesi perfetta tra bellezza e prestazione. Non è solo un cavallo da corsa, ma un simbolo di tradizione, passione e cultura equestre, capace ancora oggi di affascinare allevatori, cavalieri e appassionati in tutto il mondo. Fonte: Dr. Alessandro Rosselli (segretario baroni Gallelli di Badolato) A cura di Federica Paolucci.

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