CRONACA DI BADOLATO

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Papa Caio -I e i baroni Gallelli di Badolato
23/04/2023
Come ogni 22 aprile di ogni anno, è stata celebrata a castello Gallelli di Badolato una messa commemorativa della morte di papa Caio -I. Secondo una tradizione familiare, già attestata in epoca rinscimentale, e secondo alcuni storici (pur in assenza di documentazione certa), Papa Caio I (“Gaius”) sarebbe appartenuto alla casata Gallelli di Badolato. Papa Caio-I (Gaius) (Dalmazia -Roma 22 aprile 296) è stato il 28º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, dal 17 dicembre 283 alla sua morte (olio su tela cm. 202x104 -collezione Gallelli di Badolato 1665 circa). Secondo il Catalogo Liberiano, Caio fu papa per dodici anni, quattro mesi e sette giorni, dal 17 dicembre 283, al 22 aprile 296 (Adolf von Harnack, Chronol., I, 155); Eusebio di Cesarea errava nello stimare il suo pontificato a quindici anni. Veniva menzionato nel Depositio Episcoporum del IV secolo (quindi non come martire): "X kl maii Caii in Callisti". Fu sepolto nel cimitero di Callisto. Non sono noti altri particolari della sua vita, e la tomba di Caio, con l'epitaffio originale, venne scoperta da Giovanni Battista de Rossi. Al suo interno fu rinvenuto l'anello con il quale sigillava le sue lettere. Nella Chiesa cattolica la sua memoria liturgica ricorre il 22 aprile. Papa Caio I guidò la Chiesa in un periodo di forte instabilità, con persecuzioni cristiane ancora attive e conflitti interni tra vari gruppi cristiani. Prese il posto di Papa Eutiche, continuando un periodo di transizione per la Chiesa, e rafforzando la disciplina ecclesiastica, promuovendo una più rigorosa osservanza della fede e della morale tra i cristiani. Anche se in un’epoca difficile, cercò di proteggere la comunità cristiana dalle repressioni imperiali, mantenendo un equilibrio tra fermezza religiosa e prudenza diplomatica. Favorì la crescita e l'organizzazione del clero romano, cercando di aumentare la coesione tra le varie comunità cristiane. Promosse la carità e l’assistenza ai poveri, valori fondamentali della Chiesa fin dalle origini. Non ci sono molti documenti originali del suo pontificato, ma la sua figura è ricordata nella tradizione ecclesiastica come un papa che ha contribuito a mantenere la stabilità della Chiesa in tempi difficili. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, con memoria liturgica il 22 aprile. Il ritratto di Papa Caio I custodito a castello Gallelli di Badolato, è simile al ritratto del 1660 circa, facente parte quest'ultimo di una serie completa dei papi esposta un tempo nel Palazzo Altieri di Oriolo, commissionata dal cardinale Paluzzo Altieri sotto il pontificato di Alessandro VII. Questa narrazione, che è parte della tradizione storica della famiglia Gallelli di Badolato, non è però documentabile, essendo un pontefice risalente al lontano terzo secolo. Tutavia quasi tutte le grandi famiglie nobiliari europee (comprese decine di famiglie italiane imparentate con sovrani regnanti), hanno rivendicato ascendenze antiche senza documentazione storica solida, soprattutto tra Medioevo e Rinascimento. Era parte di una tradizione culturale e politica, nonchè un modo accettato di costruire legittimità, identità e potere. Tra queste si ricordano ad esempio. -I Massimo (i quali dichiarano di discendere da Quinto Fabio Massimo, un generale romano vissuto 200 anni prima di Cristo), nonchè dichiarano di aver avuto in famiglia papa Anastasio I (reign: 399 – 401 d.C.) e papa Papa Pasquale I (reign: 817 – 824 d.C.) -Gli gli Orsini (dichiarano di discendere da Servio Tullio). -I Clonna (dichiarano di discendere da una jens romana). -I Caetani o Gaetani (dichiarano di discendere da Costantino). -I Gonzaga (dichiarano di discendere da eroi troiani, e dalla jens Hostilla). -I Farnese (dichiarano di discendere da antichi romani). -I Borromeo (dichiarano di discendere da sovrani biblici o patriarchi. -I Visconti di Milano (dichiarano di discendere da personaggi mitici di sangue longobardo). Dr. Enrico Gentile

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